Si canterò di te, verde Anacapri
dirò di quel silenzio che ti chiude
come una veste, canterò la pace
che in te fluisce, come fosse un sangue
dolce e benigno, senza turbamento.
Dirò della ginestra che incorona
la montagna, dell'elce e del carrubo
che hanno si grata l'ombra nel meriggio,
dirò del fico d'india che le palme
aperte offre alle stimmate del sole.
Ma ora e' tardi, già declina il giorno
e l'ombre fanno azzurra la montagna
Senti quel lieve pigolio d'uccelli,
quello sfrascare basso tra i cespugli?
Si e' fatto tardi, bisogna andare,
Ecco già su Tiberio un po' di luna,
una virgola appena: e' luna nuova.
Un'altra volta...or io discenderò
per quella via tra la montagna e il mare.
Alma Siracusa Vuotto
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