Per quanto gli uomini,
ammucchiati in uno stretto spazio
a centinaia di migliaia,
cercassero di isterilire quella terra
sulla quale si stringevano;
per quanto coprissero quella terra di pietre
affinché nulla più ci crescesse;
per quanto estirpassero ogni stelo di erba
che vi germogliava;
per quanto appestassero l’aria
col carbon fossile ed il petrolio;
per quanto tagliassero le piante e cacciassero
tutti gli animali e tutti gli uccelli;
– pur tuttavia la primavera
era la primavera, anche in città.
Il sole riscaldava, l’erba spuntava,
cresceva e verdeggiava dovunque
non la strappavano, e non solo sulle zolle
dei giardini pubblici,
ma anche fra i ciottoli delle vie;
e le betulle, i pioppi,
i viscioli allargavano i loro rami
e le loro foglie odorose, ed i tigli
gonfiavano le loro gemme pronte a sbocciare;
i corvi, i passeri ed i colombi preparavano
allegramente i loro nidi, e le mosche ronzavano
vicino ai muri delle case, riscaldati dal sole.
Ed erano allegri gli uccelli, gl’insetti,
e le piante, ed i bimbi.
Ma gli uomini – gli uomini adulti –
non cessavano dall’ingannare
e dal tormentare sé stessi e gli altri.
-Lev Tolstoj- da “Resurrezione”
***
A tutti voi cari amici,
buona giornata e felice settimana!
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