Ammassi informi di cenci
con sguardi socchiusi
che occhieggiano esitanti
fan da cornice ai marciapiedi.
Non osano sovente
neppure mendicare,
stremati dal gelo
e dal sospetto,
randagi nella rabbia
o nel dolore
di una coscienza
affossata dalla follia del mondo.
Solitudine, abbandono,
ricordi di persone care
velati dall’oblio crudele
dei morsi della fame.
E, dinanzi a un gesto di pietà,
s’alza, con un grazie,
tremante una mano
che forse, un giorno,
accarezzò di un figlio
il volto lieto.
Mariella Russo
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