mercoledì 11 giugno 2014

Semplicità





Si apre il cancello del giardino
con la docilità della pagina
che una frequente devozione interroga
e all'interno gli sguardi
non devono fissarsi negli oggetti
che già stanno interamente nella memoria.

Conosco le abitudini e le anime
e quel dialetto di allusioni
che ogni gruppo umano va ordendo.

Non ho bisogno di parlare
né di mentire privilegi;
Bene mi conoscono
quelli che mi attorniano,
bene sanno le mie ansie
 e le mie debolezze.

Ciò è raggiungere il più alto,
quello che forse ci darà il Cielo:
non ammirazioni, né vittorie
ma semplicemente essere ammessi
come parte di una realtà innegabile,
come le pietre e gli alberi.

Jorge Luis Borges (Fervore di Buenos Aires, 1923)




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