domenica 18 maggio 2014

Passa la nave mia colma d'oblio






Passa la nave mia colma d'oblio
per aspro mare, a mezza notte, il verno,
e fra Scilla e Caribdi;

et al governo siede 'l signore, anzi 'l nemico mio;
a ciascun remo un penser pronto e rio
che la tempesta e 'l fin par ch' abbi a scherno;
la vela rompe un vento umido,

eterno di sospir, di speranze e di desio;
pioggia di lagrimar,

nebbia di sdegni bagna e rallenta le già stanche sarte,
che son d'error con ignoranzia attorto.


Celansi i duo nei dolci usati segni;
morta fra l'onde è la ragion e l'arte:
tal ch' i' 'ncomincio a desperar del porto.


Francesco Petrarca







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