giovedì 29 maggio 2014

La terra ti mormora negli orecchi





L'uomo ha un corpo solo,
solo come la solitudine.

L'anima è stanca
di questo involucro senza connessure,
fatto d'orecchie e d'occhi,
quattro soldi di grandezza,
e di pelle - cicatrice su cicatrice,
tirata sulle ossa.

Dalla cornea vola dunque via.

Nel pozzo spalancato del cielo,
sulla ruota di ghiaccio,
sulle ali di un uccello,
e sente dalle inferriate
della sua vivente prigione
il sussurrare dei boschi e dei campi,
il rombo dei sette mari.

Senza corpo l'anima si vergogna,
come un corpo svestito,
né pensiero, né azione,
né progetti, né scritti.

Un enigma senza soluzione:
chi ritorna sui suoi passi
dopo aver ballato sul palco
dove nessuno balla?

E sogno io un'anima
diversa, in una nuova veste:
che arde, passando
dal timore alla speranza.

Come fiamma che si alimenta nell'alcool,
priva d'ombra, che vaghi per la terra
lasciando a suo ricordo sul tavolo
un tralcio di lillà.

Corri, bambino, non piangere
sulla misera Euridice,
e con la tua piccola asta per le vie del mondo
sospingi ancora il tuo cerchio di rame;
anche se udibile solo per un piccolo quarto,
in risposta ad ogni tuo passo,
allegra ed asciutta,
la terra ti mormora negli orecchi.

A. Tarkovskiy- dal film “Lo specchio”




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