Essere nuovi come la
luce a ogni alba,
come il volo degli
uccelli
e le gocce di rugiada:
come il volto
dell’uomo,
come gli occhi dei
fanciulli
come l’acqua delle
fonti:
vedere la creazione
emergere di notte!
Non vi sono fatti
precedenti:
non parlate di
millenni o di giorni
o di altri millenni.
Né creatura alcuna correrà il rischio
di essere sazia:
principio altro principio
genera in vite irripetibili come le primavere.
Io debbo essere un
segno mai visto,
ipostasi del non visto
prima,
goccia consapevole o
perla nella notte,
il lucente attimo di
Dio
che per me solamente
così si riveli
e comunichi.
Unico male l’abitudine
e la scelta tragica:
discorrere invece che
intuire.
David Maria Turoldo
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