Quante salite impervie,
quanti ostacoli improvvisi
e quante temerarie discese
in questa vita bizzarra.
Ogni vicenda
ci plasma come creta,
una creta morbida
che si modella e si sbriciola,
diventa rugosa
e poi si liscia,
e ci trasforma piano piano.
Potremmo salire
su di una torre
e da lassù, immobili,
veder passare
tramonti ed aurore
senza farci scalfire
dalla calura del giorno
o dal gelo della notte…
Ma quanta nostalgia
vivendo i giorni
come su di un lungo
nastro grigio,
senza conoscere
la magia di un amore
o l’incanto della bellezza.
Meglio lasciarci sedurre
da questa strana vita
sempre sospesa
tra la terra e il cielo
e,
stupefatti,
andare a caccia
di fiori e stelle.
Mariella Russo
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