D’inverno la notte
è silenzio profondissimo
che si perde
persino il ricordo
dei rumori.
Nel buio
azzurre nebbioline
sfumano la realtà
come in un sogno
e la terra
pare leggera,
come sospesa
nello spazio infinito.
Poi, pian piano
appaiono le sagome nude
degli alberi
e i contorni familiari
dei tetti.
Un pallido alone evanescente
si fa largo
tra le tenebre
e la terra
indurita dal gelo
scricchiola
sotto i primi passi
mattutini.
Il mondo si ricompone
l’incanto svanisce.
E la mente torna a brulicare…
Mariella Russo
***
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