Eccolo di nuovo, il presepe scartato
e adagiato sul muschio umido
di guazza: quest’anno anche
il deserto, di farina gialla,
coi Magi e coi cammelli in sosta
accanto ad una palma,
colorano la scena consueta.
E donne colle brocche in testa,
pastori con l’agnellino in spalla
cominciano il cammino antico
diretti a quella stalla.
E’ limpida la notte
profuma di speranza
e una stella strana
-di luce ha i suoi capelli-
illumina il cammino.
C’è fretta nelle gambe,
smania di giungere presto
a vedere un Bimbo in fasce:
forse è quello il segno
atteso dai Profeti
forse è quello il germoglio
di una mèsse nuova.
C’è incanto e c’è silenzio
trepidazione e attesa
un misterioso evento
il mondo cambierà.
e adagiato sul muschio umido
di guazza: quest’anno anche
il deserto, di farina gialla,
coi Magi e coi cammelli in sosta
accanto ad una palma,
colorano la scena consueta.
E donne colle brocche in testa,
pastori con l’agnellino in spalla
cominciano il cammino antico
diretti a quella stalla.
E’ limpida la notte
profuma di speranza
e una stella strana
-di luce ha i suoi capelli-
illumina il cammino.
C’è fretta nelle gambe,
smania di giungere presto
a vedere un Bimbo in fasce:
forse è quello il segno
atteso dai Profeti
forse è quello il germoglio
di una mèsse nuova.
C’è incanto e c’è silenzio
trepidazione e attesa
un misterioso evento
il mondo cambierà.
Maria Gisella Catuogno
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