Sta immobile
occhieggiando
il pettirosso
sulla cima dell’abete.
Conosciuto
è il suo coraggio
perché volle levare
un po’ di pena
al suo Gesù,
ma una spina
lo trafisse
e ne portò
per sempre
il segno.
Il suo canto
è melodia fine
al suo Signore,
forse
per domandar perdono
della corona di spine
che non tolse.
E acuto
è il tintinnio
che s’alza
dal suo petto,
come a chiedere
il permesso al cielo
di volteggiare lieto
nell’azzurro.
Mariella Russo
***
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