Verrà l’estate
scarlatta nelle sue ansie,
torrida nei pomeriggi
di luce statica e abbagliante.
Verrà l’estate
con timidi arbusti
che occhieggiano tra muri sgretolati
incendiati da purpurei tramonti
preludi di notti brevi
con lucciole vaganti
come spiritelli evanescenti.
Noi siamo quelli
della
passata primavera,
aggrappati a profumi
di nuove stagioni
dal sapore di sabbia e di vento
e alle spalle una gioventù
che dipingeva le ore
con bizzarria di colori.
Ma verrà
la nuova estate
e il canto dell’usignolo
ancora ci darà ali leggere
per volare oltre
e rivelarci un tempo
di stupore e di attese.
Mariella Russo
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