Il vero volto
di un uomo,
talvolta,
non si conosce.
Ogni giorno,
al risveglio,
sfoggia la maschera
che più si addice
alla prossima finzione
e poco scorge
al di là di questa,
se non lo specchio
dell’ardita recita.
Ma, sovente,
quando muta la scena,
la nuova parte
non gli si confà,
e, come triste marionetta,
si muove
su di un palco senza luci.
E va con affanno
alla ricerca
di nuove pupille
per scorgere
la vera impronta della vita.
Di difficile misura
è la distanza
tra il vero e l’apparenza.
Finché ad un tratto,
nel buio della sera,
china il capo,
getta la maschera
e innalza una preghiera.
Mariella Russo
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