giovedì 2 ottobre 2014

Ho conosciuto il silenzio




Ho conosciuto il silenzio
delle stelle e del mare
e il silenzio della città quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica
trova linguaggio.

Il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando
girano gli occhi per la stanza,
e chiedo per le cose profonde
a che serve il linguaggio.

Un animale nei campi
geme una o due volte
quando la morte
 coglie i suoi piccoli;
noi siamo senza voce
di fronte alla realtà.

Noi non sappiamo parlare.

Un ragazzo curioso domanda
a un vecchio soldato
seduto davanti la drogheria:
"Come hai perduto la gamba?"
e il vecchio soldato è colpito di silenzio
e poi gli dice:
"Me l'ha mangiata un orso."

E il ragazzo stupisce,
mentre il vecchio soldato, muto,
rivive come in sogno
le vampe dei fucili,
il tuono del cannone,
le grida dei colpiti a morte
e sé stesso disteso al suolo,
i chirurghi dell'ospedale,
i ferri,
i lunghi giorni di letto.

Ma se sapesse descrivere ogni cosa
sarebbe un'artista,
ma se fosse un'artista
vi sarebbero ferite più profonde
che non saprebbe descrivere.

C'è il silenzio di un grande odio
e il silenzio di un grande amore
e il silenzio di una profonda
pace dell'anima
e il silenzio
di un'amicizia avvelenata.

C'è il silenzio di una crisi spirituale
attraverso la quale l'anima,
sottilmente tormentata,
giunge con visioni inesprimibili
in un regno di vita più alta,
e il silenzio degli dèi
 che si capiscono senza parlare.

C'è il silenzio della sconfitta
c'è il silenzio di coloro
che sono ingiustamente puniti
e il silenzio del morente,
la cui mano stringe
subitamente la vostra.

C'è il silenzio tra padre e figlio,
quando il padre
non sa spiegare la sua vita,
sebbene in tal modo
non trovi giustizia.

C'è il silenzio che interviene
fra il marito e la moglie
c'è il silenzio dei falliti
e il vasto silenzio
che copre le nazioni disfatte
e i condottieri vinti.

C'è il silenzio di Lincoln,
che pensa alla povertà
della sua giovinezza
e il silenzio di Napoleone
dopo Waterloo
e il silenzio di Giovanna d'Arco
che dice tra le fiamme
"Gesù benedetto"
rivelando in due parole
ogni dolore, ogni speranza.

C'è il silenzio dei vecchi,
troppo carichi di saggezza
perché la lingua possa esprimerla
in parole intelligibili
a coloro che non hanno vissuto
la grande parabola della vita.

E c'è il silenzio dei morti.

Se noi che siamo vivi
non sappiamo parlare
di profonde esperienze,
perché vi stupite che i morti
non vi parlino della morte?

Quando li avremo raggiunti
il loro silenzio avrà spiegazione.

Edgar Lee Masters


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