Potessi avere ali leggere
per volare.
Innalzarmi d’un tratto
come per magia.
Sovrastare i tetti,
scansare il fumo
dei camini accesi,
sentire la carezza
degli abeti.
E ancor più su
tra nuvole compatte
che giocano
a celare timidi
squarci d’azzurro.
Poi, finalmente là,
dove uno sguardo
può racchiudere la terra
assorta in un silenzio
siderale.
E dal volo supremo
ritrovarmi all’improvviso
su di un manto erboso,
trasparente
come un magico smeraldo
che lasci intravedere
l’anima segreta
delle cose di quaggiù.
Mariella Russo
***
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