lunedì 20 gennaio 2020

Ode all'odore della legna


Tardi, con le stelle
aperte nel freddo
aprii la porta.
Il mare
galoppava
nella notte.
Come una mano
dalla casa oscura
uscì l'aroma
intenso
della legna custodita.
L'aroma era visibile
come
se l'albero
fosse vivo.
Come se palpitasse.
Visibile
come una veste.
Visibile
come un ramo spezzato.
Girai
dentro
la casa
circondato
da quella balsamica
oscurità.
Fuori
le punte
del cielo scintillavano
come pietre magnetiche,
e l'odore della legna
mi toccava
il cuore
con dita,
come di gelsomino,
come di alcuni ricordi.
Non era l'odore acuto
dei pini,
no,
non era
la scalfittura nella pelle
dell'eucalipto,
non erano
neppure
i profumi verdi
della vigna,
ma
qualcosa di più segreto,
perché quella fragranza
una sola,
una sola
volta esisteva,
e lì, di tutto ciò che vidi nel mondo,
nella mia stessa
casa, di notte, presso il mare d'inverno,
lì stava attendendomi
l'odore
della rosa più profonda,
il cuore reciso della terra
qualcosa
che m'invase come un'onda
staccata
dal tempo
e si perse in me stesso
quando aprii la porta
della notte.

Pablo Neruda

***


A tutti voi cari amici,
buona giornata e felice settimana!


 

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