lunedì 8 febbraio 2016

A mio padre



Papà,
quando ti penso
rivedo la tua sagoma curva
su quella sedia
dinanzi alla tua stanza.

Solo il tuo corpo
era presente,
 la tua mente
nel buio galleggiava
e i tuoi occhi
dalla paura dell’ignoto
eran velati:
timore di un mondo sconosciuto,
assenza di ricordi
di persone care.

Papà,
quando ti penso
rivivo il bene
che mi hai voluto
senza indugi
e senza lesinare.

Mi lasciasti
la tenerezza del tuo sguardo
nei tuoi occhi mansueti
e il tuo sorriso
che non si è mai spento
nel guardarmi,
non padrone della vita
ma signore del mio cuore.

Mariella Russo




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.