Madre, vogliamo che sia tu a pregare,
noi canteremo il tuo stesso canto:
si faccia di noi secondo il suo verbo.
Sia la Chiesa come te il segno certo,
egli faccia di noi il suo corpo:
anche noi faremo quanto egli dirà.
Così attendiamo ancora il prodigio:
le nostre lacrime si mutino in vino,
il vino, nell’atto d’amore, si muti in
sangue.
Ma torni la gioia nei nostri conviti
e lui viva in ognuno di noi,
principio e fine dell’armonia del
mondo!
Tu sei la nostra possibilità divina:
tu la terra sacra che lo genera
ancora,
tu la custodia vivente della Parola.
Davide Maria Turoldo
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