Un saggio maestro giapponese,
noto per la saggezza delle sue
dottrine,
ricevette la visita
di un dotto professore di
università,
che era andato da lui
per interrogarlo sul suo pensiero.
Il saggio maestro, secondo
l'usanza,
prima di tutto servì il tè:
cominciò a versarlo,
colmando la tazza del suo ospite,
e poi continuò a versare
tranquillamente,
con una espressione serena e
sorridente.
Il professore guardava il tè
traboccare,
ed era talmente stupito, da non
riuscire
a chiedere spiegazione di una
distrazione
così contraria alla norme della
buona educazione.
Ad un certo punto non riuscì più a
contenersi:
"E' ricolma! Non ce ne sta
più" -
esclamò spazientito.
"Come questa tazza
- disse il saggio imperturbabile –
tu sei ricolmo della tua cultura,
delle tue sicurezze,
delle tue congetture erudite e
complesse.
E allora, come posso parlarti
della mia dottrina,
che è comprensibile solo agli
animi semplici
e aperti, se prima non vuoti la
tua tazza?".
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