Luna leopardiana
specchio sacro
d'illusioni e di sogni,
altre sorelle stanno sui veroni
e fanno luce ad alberi assopiti,
si doppiano sui porti sulle dighe
di mari oscuri e amici,
la luna nera mangia gli origami
delle nostre speranze passeggere,
la luna rossa canta una canzone
ai viaggi sui cotoni delle vele,
sei falce che col grano si misura
rinchiusa nelle spighe della sera
sei piena come l'anima che avvera
nei suoi prodigi lo spazio intero
della redenzione,
in te rispetto ogni mia elezione
di luce e d'ombra
ogni sentimento di distacco ferito
o appartenenza,
stai affacciata alla vita
come essenza dell'insperato
come confessione che il mondo
è un luogo bello e disperato,
vedi, qui si frantuma la ragione
mentre il tuo alone fa del cielo
un prato di stelle pellegrine,
hai spade che feriscono il costato
delle mie ore sole consumate
di tracce amori limiti assoluti,
mi danna il tuo silenzio
e il tuo splendore.
Grazia Fresu
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