venerdì 3 luglio 2015

Capri



Si canterò di te, verde Anacapri
dirò di quel silenzio che ti chiude
come una veste, canterò la pace
che in te fluisce, come fosse un sangue
dolce e benigno, senza turbamento.
Dirò della ginestra che incorona
la montagna, dell'elce e del carrubo
che hanno si grata l'ombra nel meriggio,
dirò del fico d'india che le palme
aperte offre alle stimmate del sole.
Ma ora e' tardi, già declina il giorno
e l'ombre fanno azzurra la montagna
Senti quel lieve pigolio d'uccelli,
quello sfrascare basso tra i cespugli?
Si e' fatto tardi, bisogna andare,
Ecco già su Tiberio un po' di luna,
una virgola appena: e' luna nuova.
Un'altra volta...or io discenderò
per quella via tra la montagna e il mare.

Alma Siracusa Vuotto


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