Col pensiero rivedo, talvolta,
dell’infanzia
il mio vecchio cortile,
anfiteatro di attese
e infiniti stupori.
Risento le grida eccitate
nei caldi pomeriggi
all’ombra del ciliegio
con la rossa fragile altalena
contesa da chi più in alto
voleva volare.
E noi bimbi,
gambe incrociate sull’erba,
labbra profumate
di pane e cioccolato,
avidi di chiacchiere
di piccoli eventi
con l’ ansia di conoscere il finale.
Invincibili, mai stanchi,
a piccoli sorsi
si assaggiava la vita,
il suo splendore,
il suo scompiglio
e
nel guado
aspro e setoso del giorno
si diventava grandi.
Mariella Russo
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