domenica 13 luglio 2014

La possibilità di colorare il mondo




Nessuno sapeva quando quell’uomo
fosse arrivato in città.

Sembrava sempre stato là,
sul marciapiede della via più affollata,
quella dei negozi, dei ristoranti,
dei cinema eleganti,
del passeggio serale,
degli incontri degli innamorati.

Ginocchioni per terra,
con dei gessetti colorati,
dipingeva angeli
e paesaggi meravigliosi,
pieni di sole, bambini felici,
fiori che sbocciavano
e sogni di libertà.

Da tanto tempo,
la gente si era abituata all’uomo.

Qualcuno gettava una moneta sul disegno.

Qualche volta si fermavano
e gli parlavano.

Gli parlavano delle loro preoccupazioni,
delle loro speranze;
gli parlavano dei loro bambini:
del più piccolo
che voleva ancora dormire ne lettone
e del più grande
che non sapeva che Facoltà scegliere,
perchè il futuro è difficile da decifrare...

L’uomo ascoltava,
ascoltava molto e parlava poco.

Un giorno,
 l’uomo cominciò a raccogliere
le sue cose per andarsene.

Si riunirono tutti intorno a lui
e lo guardavano.

Lo guardavano ed aspettavano.

"Lasciaci qualcosa. Per ricordare".

L’uomo mostrava le sue mani vuote:
che cosa poteva donare?

Ma la gente lo circondava
e aspettava.

Allora l’uomo estrasse dallo zainetto
i suoi gessetti di tutti i colori,
quelli che gli erano serviti
per dipingere angeli, fiori e sogni,
e li distribuì alla gente.

Un pezzo di gessetto colorato ciascuno,
poi senza dire una parola se ne andò.

Che cosa fece la gente
dei gessetti colorati?

Qualcuno lo inquadrò,
qualcuno lo mise in un cassetto, 
la maggioranza se ne dimenticò.

E’ venuto un Uomo
ed ha lasciato anche a te
la possibilità di colorare il mondo.
 
(dal web)






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