Ti sento, Verbo, risuonare
dalle punte dei rami
dagli aghi dei pini
dall'assordante
silenzio della grande pineta
- cattedrale che più ami -
appena
velata di nebbia come
da diffusa nube d'incenso il
tempio.
Subito muore il rumore dei
passi
come sordi rintocchi:
segni di vita o di morte?
Non è tutto un vivere e
insieme
un morire? Ciò che più conta
non è questo, non è questo:
conta solo che siamo eterni,
che dureremo, che
sopravviveremo…
Non so come, non so dove, ma
tutto
perdurerà: di vita in vita
e ancora da morte a vita
come onde sulle balze
di un fiume senza fine.
Morte necessaria come la vita,
morte come interstizio
tra le vocali e le consonanti
del Verbo,
morte, impulso a sempre nuove
forme.
(Davide Maria Turoldo)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.