martedì 25 marzo 2014

Una canzone d'amore (A Maria di Nazareth)






Eri lì, silenziosa,
forse in preghiera;
con i desideri rivolti al futuro
con nel cuore la primavera della vita.

La casa umile, le pareti grezze,
gli spazi troppo angusti
per contenere le attese.

E Gabriele, l'angelo della luce, ti disse:
"Gioisci,
il tuo Dio ti ha avvolta d'amore
e ti chiede di fare del tuo grembo
il suo cielo".

La nube luminosa
che copriva il Tabernacolo santo
e che accompagnava Israele
ora ammanta Te:
la Presenza immensa in te dimora,
l'Altissimo si raccoglie, abbreviato,
nel seno vergine
della tua trepidante giovinezza. "
E il Verbo si fece carne"

Sei tu, fanciulla di Nazareth,
ad insegnarci come accogliere Dio;
a raccontarci come si vive di lui,
nel silenzio, nell'intimità, nella fede.

Dicesti con tutte le energie del tuo cuore:
Eccomi!

E diventasti "beata"
nel consegnarti senza riserve
per un servizio d'amore
in un cammino senza ritorno.

Quella piccola casa
ancora oggi racconta la grande avventura.

I graffiti continuano a ripetere:
"Chaire, Maria"
e la lingua semplice della tua terra
parla ancora di te
"bella ragazza".

Santa Maria!

Tu che hai creduto,
Tu che ti sei fidata di Dio,
Tu che hai toccato l'Invisibile:
mostraci il frutto benedetto del tuo seno,
Gesù,
suscita in noi la ricerca appassionata di Dio,
aiutaci a sciogliere il canto gioioso
che racconta la storia
antica e sempre nuova
di quell' Amore che, in te fatto carne,
ha imparato ad abitare
nella dimora povera e fragile
qual è il cuore di ogni uomo
e ogni donna che ama.
Amen.

Lorenzo Chiarinelli - Vescovo di Viterbo

 



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